
16 Gen Pitti Uomo 2017 uno sguardo alle tendenze
Si è appena concluso a Firenze il 13 gennaio, con l’ultimo giorno ricco di eventi Pitti Immagine Uomo 91, ovvero la “vetrina di riferimento mondiale per la moda maschile”, come l’ha definita il ministro dello Sviluppo Economico Calenda durante la sua visita nel capoluogo della Toscana. L’edizione di quest’anno di Pitti punta sull’energia della danza e sulla voglia di osare e abbinare.
Con 1220 espositori, di cui ben 540 i fashion brand provenienti dall’estero, la manifestazione internazionale chiude con un bilancio molto positivo, tra party, sfilate, pop-up store e andirivieni di fashion designer, testimonial, celebrities e influencer da milioni di follower.
Guest star Paul Smith, protagonista del Brit style, Ciro Paone e la sartorialità della sua storica maison Kiton, mentre un’altra firma storica del tailoring, il fiorentino Stefano Ricci, ha festeggiato il suo 45° anniversario con una sfilata memorabile alla Sala Bianca di Palazzo Pitti, la location che negli anni ’50 tenne a battesimo l’Alta Moda Italiana presentandola ufficialmente alla platea internazionale dei buyer.
Tra le anteprime e i trend emersi in queste giornate per il guardaroba del prossimo inverno c’è un ridimensionamento dello stretch che – anche nei jeans – fa posto a linee più morbide, dritte e scivolate, e alla decisa propensione per i capi di taglio sartoriale, in prima linea i pantaloni, magari a vita alta, di gusto vintage come le maglie in lana jacquard a cui sono abbinati.
Il denim al pari degli anni scorsi continua a essere oggetto di culto, ma per la stagione autunno-inverno 2017-2018 si prevedono dettagli anni Settanta come i tessuti d’archivio, il jeans smacchiato, ancora una volta strappato, e le fodere interne in orsetto bianco. Molte le capsule collection in questo senso, che portano firme importanti per marchi storici come Wrangler, Rifle e Roy Roger’s.
La qualità sartoriale è un must anche per la maglieria, la cui ricetta è fatta di mescole di materiali, righe e riferimenti figurativi ripresi da discipline sportive come sci, rugby, polo e golf (Ballantyne) e nuovi fit crossover, a metà tra sportwear e urban formale.
Resistono alcuni piumini iper-tecnici (Herno, Sealup), i parka (Gant) e i cappotti, seppure rivisitati nei materiali e nei colori moda: grigio, senape, chilly, blu e i toni della palette ispirata alla natura selvaggia. Tra gli stand abbiamo visto molto finestrato in lana cotone, tartan e principe di galles, tessuti pied de poule, tanto mélange e bouclé. Le stesse fantasie molto adottate anche nelle giacche, immancabilmente dandy, e in particolare per gli abiti: i completi giacca pantalone che rimangono un classico del guardaroba maschile sempre aperto a nuove interpretazioni.
Per il footwear sempre all’insegna del vintage, di grande appeal le pedule stile montagna d’antan (Brimarts, Sutor Mantellassi). Gran ritorno invece della coppola come accessorio moda rivisitato hipster, assieme a tutto un proliferare di stand dedicati ad accessori come calzini e pochette.
Crediti: AKAstudio-collective e due foto sono nostre.
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